
Come si spiega l'agitazione in Iran dopo le elezioni?», si legge in un editoriale firmato da Wang Xiaoyang. «È stato perché la guerra lanciata online dagli Usa, attraverso video su Youtube e Twitter, ha messo in giro delle voci, creando divisioni, sollevando e seminando discordie tra i seguaci delle fazioni conservatrici e riformiste», prosegue l'editoriale.
Il People's Daily si chiede poi in maniera retorica se la pornografia o attività che promuovano il terrorismo sarebbero permessi su Internet negli Stati Uniti. «Temiamo che agli occhi dei politici americani solo l'informazione controllata dagli Usa è libertà d'informazione, solo le notizie ammesse dagli Stati Uniti sono notizie libere, solo i discorsi approvati dal governo sono discorsi liberi e solo il flusso di informazioni adatti agli interessi americani sia libero», conclude l'editoriale.

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